Schio, aprile 2017, un appartamento privo di qualsiasi presupposto igienicosanitario, era stato adibito a centro massaggio. Perlomeno questo, veniva ribadito sulla pubblicità online: massaggi a prezzi modici.
Appartamento mascherato da centro massaggio. L’appartamento era affittato da un sessantanovenne di Treviso.
L’uomo gestiva il “centro massaggio”, rifacendosi a due ragazze domenicane, di trent’anni.
Gli inquirenti, sono stati allertati, dalle segnalazioni dei condomini, disturbati dall’avvicendarsi dei clienti, a tutte le ore del giorno, e della notte.
Le ragazze, infatti, si prostituivano dalle dieci del mattino, fino a notte inoltrata. Prima di provvedere, alla messa al bando del centro, i carabinieri hanno interrogato alcuni clienti, sorpresi all’uscita dell’appartamento. Gli stessi hanno ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con le ragazze, a fronte di un pagamento di cento euro. Appartamento mascherato da centro massaggio.
Infine, i carabinieri in borghese, sono entrati come normali clienti. Chiedendo dapprima un normale massaggio, hanno ricevuto ben altro tipo di profferte. Le ragazze, in abiti succinti, hanno subito manifestato il loro status: non praticavano massaggi, ma rapporti erotici. Il cliente doveva solo chiedere, loro sarebbero andate incontro a tutte le sue voglie.
I carabinieri, cogliendo il reato palese di sfruttamento della prostituzione, hanno provveduto a denunciare il gestore italiano, e hanno messo i sigilli all’appartamento.
Durante una prima perquisizione, sono stati scoperti circa trentamila euro in contanti. Inoltre, c’erano delle scorte ingenti di preservativi, e una serie di giocattoli erotici. Sono state anche scoperte delle creme, e degli oli lubrificanti, di dubbia provenienza.
Le ragazze sono state interrogate, e dopo le resistenze iniziali, hanno ammesso di prostituirsi. Entrambe le ragazze, avevano un regolare permesso di soggiorno. Vivevano in Italia, da diversi anni, ed erano state allettate dall’uomo, con la promessa di facili, ed ingenti guadagni.
Ma il frutto della loro prestazione andava quasi per intero al gestore. Questi, era diventato il loro aguzzino.
Stupisce il fatto che il centro massaggio abusivo, fosse approntato presso una civile abitazione, in questo caso un appartamento del centro di Schio. Si abusava della professione di massaggiatore, per attirare una clientela quanto più possibile eterogenea.
La Scuola Nazionale di Massaggio Tao, spera in pene sempre più severe per chi abusa della professione di massaggiatore, sfruttando la donna, e costringendola ad una vita di violenze e di schiavitù.
Tao i Professionisti del Massaggio, franchising al primo posto in Italia per apertura di nuovi, qualificati centri, prende le distanze da tutte le realtà non certificate, e a delinquere.
Dario Montorfano, riferimento per tutti coloro che si muovono nel mondo del massaggio, spende la propria visibilità, per contrastare l’abuso di professione, e lo sfruttamento impietoso della donna.
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