Processata Coppia Italo-Cinese

La Spezia, il fatto risale al 2014, ma solo alla fine del 2016, è cominciato il procedimento legale, nei confronti dei due titolari del centro Massaggio...

Processata Coppia Italo-Cinese

La Spezia, il fatto risale al 2014, ma solo alla fine del 2016, è cominciato il procedimento legale, nei confronti dei due titolari del centro Massaggio: tale Roberto Giorgi di anni 51, originario di Livorno, e sua moglie Xie Yanhong, di anni 52, cinese.
Tuttavia, il processo, riguarda anche collaboratori della coppia, titolari di altri centri massaggio, tutti di nazionalità cinese: Cheng Ronyao di anni 24, Zhan Hang di anni 30, e Zhao Hane di anni 38.
Processata la coppia italo-cinese di La Spezia, il giudice dell’udienza preliminare Mario de Bellis, ha contestato alla coppia, lo sfruttamento della prostituzione presso i centri massaggio.
I difensori della coppia italo-cinese, per contro, affermano che i centri massaggio oggetto del contendere, non era collegati tra loro. Non c’era una rete criminale. Gli imputati, Roberto Giorgi, e la moglie, Xie Yanhong, già da tempo, sostengono i difensori, avevano preso le distanze dai centri massaggio dove si praticava la prostituzione.
Le forze dell’ordine, avevano riscontrato una rete capillare di centri massaggio, collegati tra loro.
Processata la coppia italo-cinese di La Spezia, questo è un precedente importante per tutti i centri massaggio che operano fuori dalla legalità.
Ad ora, la difficoltà degli inquirenti è proprio quella, di rilevare l’illecito in modo chiaro. Ricordiamo che la prostituzione di per sé, non è reato. E’ reato, invece, lo sfruttamento della prostituzione.
Per dimostrare tale sfruttamento, è necessario mettere in rilievo la figura del “pappone”, e il suo abuso nei riguardi della donna che si prostituisce.
Il dibattimento di La Spezia, non è ancora esaurito, essendo i tempi dei procedimenti giudiziari italiani, mediamente piuttosto lunghi.
Il procedimento, tuttavia, sommato ad altri casi analoghi dell’ultimo anno, riscontrati in importanti città quali, Firenze, Torino, Milano, Bologna, attesta l’intento dei legislatori, di “bonificare” l’ambito del massaggio.
L’abuso di professione, e di professionalità, crea sempre il malinteso, sul quale si determina l’illecito dei centri massaggio a delinquere: i centri fanno abuso della definizione, “massaggio rilassante”. Promettono, “stati di benessere”, e fanno leva, sull’abilità delle “massaggiatrici”.
La Scuola Nazionale di Massaggio Tao, nella persona del suo fondatore Dario Montorfano, crea un riferimento di professionalità, e di serietà.
La rete franchising, Tao i Professionisti del Massaggio, nel concreto, determina l’apertura di sempre nuovi centri massaggio, di alto profilo, che contrastano i centri massaggio cinesi, e di basso profilo.

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